mercoledì 10 marzo 2010

Preambolo

In generale, i tradizionali termini usati nella clinica psicoanalitica hanno dovuto fare i conti con il tempo e accettare la sfida di un confronto a 360° con i variegati ambiti della psicologia contemporanea e non solo. In particolare è oggi necessario approdare a un modello integrato di conoscenze che oggi comprende la psicologia cognitiva e della motivazione, la neurofisiologia, la genetica, il neuro-darwinismo, il connessionismo, la scienza dell’informazione, l’infant observation e molto altro ancora. In base a questi confronti interdisciplinari è stato necessario riformulare un nuovo modello antropologico che pur mantenendosi in sintonia con le esperienze cliniche, fosse in grado di accettare la sfida del sapere e delle ricerche attuali. Infatti la stessa equazione eziologica ha dovuto ingrandire lo spettro di riferimento entro ambiti non più solo riferibili a traumi di natura sessuale o alla sola storia individuale o alle richieste conflittuali delle varie istanze psichiche, ma si è dovuta confrontare con le disfunzioni di natura cognitiva, genetica, con il mancato sviluppo dei moduli funzionali dell’infante, solo per citare qualche esempio. Per forza di cose termini fondamentali come quelli di meccanismi di difesa, di inconscio, di trauma, di narcisismo, di coscienza sono stati necessariamente modificati secondo i nuovi paradigmi emergentitutti. Tali modelli partono da una concezione monistica emergentista non lineare che presuppone una spiegazione “incarnata” (enbodyment) dei processi psichici. L’organizzazione psichica è pensata come struttura auto-etero-organizzata avente come finalità la sopravvivenza, conseguita tramite processi adattivi di omeostasi e autoregolazione. Vediamo in dettaglio le novità.

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